Non può mancare lui, eccolo qui la divinità da me amata, in una delle mie immagini preferite.
Ecco spiegata la simbologia tradizionale. Fonte Wikipedia
- la testa d’elefante indica fedeltà, intelligenza e potere discriminante;
- il fatto che abbia una sola zanna (e l’altra spezzata) indica la capacità di superare ogni dualismo ;
- le larghe orecchie denotano saggezza, capacità di ascolto e di riflessione sulle verità spirituali;
- la proboscide ricurva sta a indicare le potenzialità intellettive, che si manifestano nella facoltà di discriminazione tra reale e irreale;
- sulla fronte ha raffigurato il Tridente (simbolo di Síva), che simboleggia il TEMPO (passato, presente e futuro ) ne attribuisce a Ganesha la padronanza;
- il ventre obeso è tale poiché contiene infiniti universi, rappresenta inoltre l’equanimità, la capacità di assimilare qualsiasi esperienza con sereno distacco, senza scomporsi minimamente;
- la gamba che poggia a terra e quella sollevata indicano l’atteggiamento che si dovrebbe assumere partecipando alla realtà materiale e a quella spirituale, ovvero la capacità di vivere nel mondo senza essere del mondo;
- le quattro braccia di Ganesha rappresentano i quattro attributi interiori del corpo sottile, ovvero: mente, intelletto, ego, coscienza condizionata;
- in una mano brandisce un’accetta, simbolo della recisione di tutti i desideri, apportatori di sofferenza;
- nella seconda mano stringe un lazo e un fiore di loto (padma) simbolo della forza che lega il devoto all’eterna beatitudine del Sé;
- la terza mano, rivolta al devoto, è in un atto di benedizione
- la quarta mano tiene un piatto di dolci, che simboleggia l’abbondanza.